mercoledì 22 febbraio 2012

Giornata Mondiale dell'Acqua

In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, il Sabato 24 Marzo abbiamo organizzato una passeggiata a San Ramon.

Ci incontreremo tutti alle ore 10:00 nella Rambla de Gorgonzola di iniziare a camminare.
In caso di maltempo la passeggiata può essere sospeso.

Si consiglia di portare scarpe comode e abbigliamento adeguato


giovedì 24 novembre 2011

Obama politica economica

Questa è una computer grafica che raffigura la politica economica di Obama.

giovedì 6 ottobre 2011

Vince la cedolare secca: niente sfratto se il contratto non è registrato.

Il meccanismo funziona. E il proprietario che non ha voluto la carota della cedolare secca si è trovato con il bastone di un contratto d'affitto di 152 euro invece di 875. Un'ordinanza del Tribunale di Roma (sezione VI), depositata il 29 settembre 2011, ha chiarito che un contratto scritto ma non registrato è nullo e non può pertanto essere chiesto lo sfratto. Non solo: poche settimane prima l'inquilino lo aveva registrato ma con la procedura del Dlgs 23/2011, dando così vita a un contratto quadriennale con il canone pari al triplo della rendita catastale.
La questione prende le mosse da un contratto di locazione scritto e firmato ma non registrato, per il quale il canone era stato fissato in 875 euro mensili. Il proprietario, evidentemente, non aveva voluto uscire dal nero approfittando della cedolare. E ha fatto male. L'inquilino, che non ce la faceva più, aveva semplicemente smesso di pagare nei mesi di maggio e giugno 2011. Ma, giocando d'astuzia, si era reso conto che la mancata registrazione del contratto configurava la situazione prevista dall'articolo 3 del Dlgs 23/2011, che, oltre a prevedere la possibilità per i locatori di pagare la cedola secca del 21% sui canoni, stabiliva che ai contratti registrati fuori tempo massimo si applicasse un regime speciale: durata ex novo di altri quattro anni e canone ridotto al triplo della rendita catastale dell'immobile.
Così l'inquilino aveva portato il contratto a registrare. E, come racconta l'avvocato Walter Petrucci che lo aveva assistito per conto dell'Unione inquilini romana, questo adempimento non era stato facile: gli uffici locali delle Entrate seguono infatti politiche differenziate. Comunque, una volta effettuata la registrazione, l'inquilino iniziava a pagare, da luglio, 152 euro al mese, cioè appunto il triplo della rendita catastale di quell'unità immobiliare. Il proprietario, a questo punto, chiedeva lo sfratto per morosità nei mesi maggio, giugno e luglio. Ma qui incontra il Tribunale, che nega lo sfratto per morosità semplicemente perché il contratto di locazione è nullo in quanto non registrato, come stabilsce l'articolo 1, comma 346, della legge 311/2004.
Lo scenario, quindi, diventa preoccupante per il proprietario, che cercherà di cacciare l'inquilino usando altre motivazioni (e con rito ordinario) ma si troverà comunque di fronte a un contratto ora sì registrato, con condizioni analoghe, però con durata e (soprattutto) canone diversi, attribuiti direttamente dal Dlgs 23/2011.

mercoledì 29 giugno 2011

Kidman un suo affitto.


Non voglio che i suoi capelli biondi, occhi azzurri o dei suoi gambe lunghe .... ora voglio il tuo appartamento eccellente a New York.
Nel novembre del 2010, Nicole Kidman mise-3785 attico di New York il mercato degli affitti per un enorme $ 45.000 / mese. L'unità non è più sul mercato degli affitti, quindi siamo sicuri se è in affitto o semplicemente ci sono voluti dal mercato. Kidman New York noleggio dispone di 3 camere da letto, 3.5 bagni, cucina uno chef, e dal pavimento al soffitto finestre in tutto, con vista mozzafiato sul fiume Hudson. Kidman e suo marito Keith Urban, non hanno fatto molto altro da tagliare il proprio portafoglio immobiliare. L'alto profilo coppia, che ha recentemente accolto il loro secondo bambino alla famiglia, possiedono ancora un altro attico a New York, una di 4.000 metri quadrati a casa a Beverly Glen, una casa a Nashville, e due proprietà a Sydney.

giovedì 3 marzo 2011

Jennifer Aniston a Beverly Hills

Jennifer Aniston sta mettendo il suo amato bene "Ohana" a Beverly Hills per la vendita, ma non lo troverete sul Zillow o in qualsiasi altro luogo, perché, come Forbes 'Morgan Brennan scrive: "La proprietà viene tenuto sotto stretto avvolge". Situato nella elite quartiere Trousdale Estates di Beverly Hills (che è dove ex casa di Elvis Presley è in affitto), casa ft 10.000 mq Aniston è tipica vita interno-esterno California con camere ampie e aperte e alti soffitti a favorire "un senso di libertà , "secondo agente di quotazione Aniston, Jade Mills.
Le caratteristiche includono:

    
* 5 camere da letto, 7,5 bagni
    
* Master suite con bagni doppio
    
* 3 camere da letto ciascuna con i propri bagni en-suite
    
* Tecnologia Smart
    
* Chef di cucina, una cucina e di preparazione catering
    
* Camera Familiare
    
* Rosewood stanza rivestita di vita formale
    
* Soggiorno secondario con un angolo bar
    
* Vasca giapponese Ofuro così come una vasca idromassaggio incassata, doccia a vapore
    
* Outdoor soggiorno con caminetto e cucina
    
* Personale di sala
    
* Palestra
    
* 3-auto garage e corte motore
Come Beverly Hills real estate va, a casa del Aniston è sicuramente la crème de la crème ai altamente selezionato 90.210 dintorni. Ma, perché è lei vende? Aniston è comparso a Good Morning America da poco e lasciare cadere che vuole tornare a New York (dove lei è stata sollevata) ed è stato riferito, cercando in un attico di New York. Vi terremo aggiornati

mercoledì 16 febbraio 2011

L'imposta municipale fino al 10 per mille

Per commercianti e artigiani il federalismo potrebbe non essere un buon affare: passando dall'Ici all'Imu, (dall'imposta comunale sugli immobili all'imposta munIcipale unica) rischiano di pagare più tasse sui loro laboratori, negozi, fabbricati.

In teoria - per parlare di pratica bisognerà vedere come si muoveranno i Comuni - la quota versata potrebbe addirittura raddoppiare. La polemica è scoppiata nei giorni scorsi, lanciata dal Pd che ha parlato di una «patrimoniale nascosta» fra le righe del decreto che oggi passerà al voto della Commissione Bicamerale. Il governo rifiuta tale accusa e assicura che alla fine- tenendo conto sia del fisco locale che di quello nazionale - non ci sarà alcun appesantimento a carico dei lavoratori autonomi. Nei fatti le cifre sono queste.

Oggi l'Ici sugli immobili strumentali (quelli che l'impresa utilizza per produrre) può variare fra il 4 e il 7 per mille. E' il Comune a decidere ed eventualmente a prevedere aliquote agevolate per particolari categorie (ad esempio a Roma per i negozi storIci). L'aliquota media sul territorio nazionale è del 6,4 per mille e uno studio della Confartigianato sul peso della fiscalità locale fa notare che una piccola impresa - per l'Ici - può versare dai 1.404 euro annui di Aosta ai 2.235 di Massa Carrara. L'Imu - che la sostituirà e ingloberà anche i tributi sui trasferimenti di immobili - secondo quanto previsto nell'ultima bozza è fissata al 7,6 per mille, con un aumento medio sull'Ici del 18,75 per cento. Ai sindaci, inoltre, sarà data facoltà di abbassare o alzare tale aliquota del 3 per mille, ma tenendo conto della loro necessità di far quadrare i conti la seconda ipotesiè più probabile della prima. Se così fosse già, ragiona l'opposizione ,si potrebbe passare da un 4 per mille di Ici (aliquota minima, ma comunque applicata in diversi piccoli comuni) al 10 per mille e oltre. Certo bisognerà poi vedere come i sindaci si muoveranno sul territorio, ma il rischio c'è. Anzi, secondo il Pd, il salasso potrebbe essere ancora più grave: «La quota del 7,6 per mille fissata dal governo come aliquota necessaria a compensare i mancati trasferimenti dallo Stato agli enti locali - commenta Stefano Fassina, responsabile economico del partito - è sottostimata, secondo i nostri calcoli l'aliquota necessaria a tale copertura arriva all'8,5 per mille». Se così fosse il peso finale potrebbe superare l'11 per mille.

Proiezioni a parte il problema esiste e preoccupa assai i piccoli imprenditori. Cna e Confesercenti fanno notare che non a caso una prima versione del testo sul federalismo prevedeva che agli immobili strumentali di artigiani e commercianti fosse applicata un'aliquota Imu dimezzata. Poi i dibattiti con l'Anci e la necessità di incassare il «sì» da parte dei Comuni ha convinto il governo a lasciar stare gli sconti e aumentare la potenzialità dei sindaci nel fare cassa. Tanto più che nel frattempo si era deciso di reintrodurre l'esenzione Imu per chiese, scuole, hotel e oratori religiosi.

La Sardegna, comunque, già si è nettamente espressa contro l'Imu. Massimo Putzu, leader regionale di Confindustria, ha parlato di «salasso insostenibile: se i conti locali non saranno in ordine le imprese saranno spremute come limoni». Il governatore Ugo Cappellacci (Pdl) ha precisato: «Ci opponiamo all'estensione dell'Imu alle regioni a statuto speciale: difenderemo la peculiarità del nostro sistema produttivo».

mercoledì 9 febbraio 2011

sesta edizione di Confedilizia

Sesta edizione del borsino immobiliare emesso da Confedilizia sulle quotazioni immobiliari dell’anno 2010, elaborate da dati provenienti dall’analisi dei valori delle compravendite di 105 città italiane, rispettivamente 33 al sud Italia, 25 al centro e 47 al nord.
I valori minimi e massimi elencati nel borsino sono riferiti ad immobili da ristrutturare, quelli più bassi, ed immobili nuovi o completamente ristrutturati, quelli più alti.
I prezzi in media più alti sono riconducibili alle città di Venezia (circa 9400 euro metro), Roma (8900 euro metro) e Milano (7600 euro metro), dati questi riferiti alle zone più centrali delle città, considerando invece una fotografia di più ampia scala, possiamo notare come in media le quotazioni più elevate si sono registarte al nord con 3372 euro metro, segue il centro con 3191 ed infine il sud con 2332 euro metro.
Per quanto riguarda le previsioni per il 2011 sembra volersi consolidare la situazione di ripresa generale registratasi negli ultimi mesi del 2010, anche se è necessario notare come sia i nuovi regimi fiscali per gli immobili in locazione sia il vociferarsi, comunque smentito dal governo, di una nuova tassa patrimoniale siano fattori che potrebbero sia in senso negativo che positivo, cambiare quello che potrebbe essere l’andamento del mercato immobiliare nel 2011.